Il 6, 7 e 8 ottobre scorsi il teatro Franco Parenti di Milano si è trasformato in un laboratorio di creatività, interattività, tecnologia e big data al servizio della comunicazione. Siccome sappiamo bene che per trovare ispirazione bisogna farsi un giro fuori, di tanto in tanto, abbiamo organizzato una gita d’agenzia e siamo andati a dare un’occhiata ad alcuni degli appuntamenti in programma.

Tra i tanti speech e laboratori abbiamo selezionato quello offerto direttamente da Facebook e dedicato alla creatività su mobile. Ginevra Capece, Facebook Global Account del team Creative Shop, ci ha fornito un po’ di dati (che in verità non ci hanno sorpresi) a proposito della fruizione dei contenuti da parte degli utenti: il tempo medio passato quotidianamente su dispositivi mobile ha di recente superato quello trascorso davanti alla TV (151’ vs 143’), anche se la vera differenza sta nella fruizione, completamente immersiva quando si parla di smartphone, personalizzata all’estremo e pressoché priva di distrazioni.

I dati che Ginevra snocciola servono per introdurre alla platea il lavoro del Facebook Creative Hub, la divisione che si occupa di studiare continue evoluzioni di formati utili alla comunicazione creativa. Per mostrarci i risultati di una buona combinazione tra formati e idee, ci illustra alcune best practice molto interessanti. Abbiamo preso appunti – da bravi studenti – e vi riportiamo gli spunti più interessanti.

Jeep e lo slideshow

Se confrontato con altri formati recenti, lo slideshow messo a disposizione da Facebook può sembrare una soluzione decisamente meno innovativa, ma ecco che arriva Jeep e ne fa un uso intelligente: in occasione del Superbowl 2016, il brand costruisce uno spot composto da frame e sfrutta questo formato per permettere la fruizione del video anche nei Paesi dove la linea Internet non garantisce la visione fluida dei video. Efficace.

Netflix sceglie il carousel per raccontare Narcos

Siamo riusciti a ripescare questo contenuto solo qui (probabilmente il carousel è andato online dark), ma questa scelta creativa ha dato il via a una piccola discussione durante il laboratorio: trattandosi di un contenuto così strettamente connesso alla trama della famosa serie tv, Facebook non ne ha bloccato la diffusione. Ma questo genere di immagini non era vietato sul social? No, se contestualizzato: del resto, molta della comunicazione che riguarda la serie è “imbiancata” e dissacrante.

Il video 360°

Il primo output di questo formato arriva direttamente da Facebook e va online lo scorso 17 maggio: visto e rivisto, ma sempre interessante, soprattutto se raccontato dagli account del social. Per la realizzazione del video sono stati ingaggiati attori per ricreare alcune delle situazioni più tipiche che si verificano in una stazione ferroviaria e, al tempo stesso, sono stati inseriti nelle riprese i reali frequentatori del luogo. Un ottimo esempio di base che illustra le potenzialità del mezzo, lasciando poi ai creativi di tutto il mondo l’onere di trovarne le applicazioni più disparate.

Un esempio in questo senso si deve a Liberty Mutual Insurance, che vede il video 360° e rilancia con un quiz inserito nel formato.

Disney non si smentisce mai, e anche sui video 360° ci stupisce con un contenuto di lancio del film The Jungle Book.

Le potenzialità del canvas

Perché creare un mini-sito quando possiamo averlo all’interno di Facebook? Ormai è all’ordine del giorno, e sono già tanti i brand che hanno sfruttato al massimo le opzioni offerte dal formato canvas. Ci è piaciuto in particolare quello dedicato ai best moment dell’ultima stagione di Game of Thrones (sarà perchè qui siamo un po’ tutti appassionati di serie tv), ma contiamo, con tutto quello che abbiamo imparato, [SPOILER] di riuscire a mostravene molto presto uno di nostra creazione.